News
20 marzo 2018
 
Obiettivo Industria 4.0

Le fabbriche vivono un momento storico di profondo cambiamento: le tecnologie digitali stanno impattando in maniera molto rapida e significativa nel modo di produrre, commercializzare, interconnettersi.  Alcune parole? Big data, internet of things, machine to machine, cloud computing, analytics, machine learning, ergonomia, interazione uomo-macchina “touch”, realtà aumentata, stampa 3d, robotica. 

Siamo, insomma, in quella che nei libri di storia verrà descritta come la quarta rivoluzione industriale che, oltre ad adeguate e nuove professionalità, necessita di adeguati strumenti finanziari per sostenerne la crescita e lo sviluppo. 

Ne abbiamo parlato con Gianluca Girardi, Corporate Business Development di Banca Finint.

Date queste premesse, innovazione e competitività necessitano di investimenti mirati.  
Assolutamente. Il nostro è sì il Belpaese, ma anche una grande forza industriale dove il manifatturiero rappresenta uno dei settori trainanti, un driver di crescita importante, dove l’Industria 4.0 è stimato possa valere 4 punti del PIL, e generare 110 miliardi in più di ricavi in 5 anni.  La politica industriale ne è consapevole e con il Piano Industria 4.0 ha voluto proprio creare un terreno fertile per favorire gli investimenti in innovazione e competitività, al fine di far fronte alle esigenze emergenti. 

Quali sono gli strumenti a disposizione? 
Premessa doverosa: il successo del Piano Industria 4.0 dipenderà da quanto le imprese riusciranno a utilizzare le risorse messe a disposizione, che sono tra loro cumulabili. Queste sono l’Iper e il Super Ammortamento, la Nuova Sabatini, il Credito d’Imposta per la Ricerca, il Patent Box e il Credito per le Start Up e le PMI Innovative. 

Fra queste, qualcuna può essere particolarmente incisiva per lo sviluppo dei finanziamenti per l’Industria 4.0?
Merita menzione senz’altro la Nuova Sabatini. Si tratta di una misura atta a sostenere le imprese che richiedono finanziamenti bancari o leasing  per investimenti in nuovi beni strumentali , macchinari, impianti, attrezzature di fabbrica ad uso produttivo e tecnologie digitali, sia hardware che software. Il vantaggio sta nella possibilità di poter usufruire di un contributo di copertura parziale degli interessi pagati dall’impresa sui finanziamenti bancari di importo compreso tra i 20mila euro e i 2 milioni di euro. L’accesso è aperto a tutte le micro, piccole e medie imprese italiane e i benefici sono, come detto sopra, cumulabili con le altre misure fiscali del Piano. 
Anche il Fondo di Garanzia è particolarmente interessante per il sostegno delle imprese che hanno difficoltà ad accedere al credito bancario perchè non dispongono di sufficienti garanzie. Si tratta della concessione di una garanzia pubblica fino ad un massimo dell’80% del finanziamento concesso dalla Banca anche per operazioni a breve termine. L’importo massimo garantibile è di 2.5 mln di euro ed il plafond può essere utilizzato in più tranches fino alla concorrenza dell’importo stabilito. In questo caso i beneficiari sono le Micro Imprese e le PMI, incluse le startup, di tutti i settori ad eccezione di quello finanziario, oltre ai professionisti iscritti agli ordini professionali o aderenti ad associazioni professionali iscritte nell’elenco del MISE. 

I Minibond, fra i prodotti di punta di Banca Finint, possono essere utili per finanziare l’innovazione?
Assolutamente. I mini-bond sono estremamente funzionali agli investimenti 4.0. L’identikit delle imprese interessate è quello di aziende sane e solide che prevedono un investimento in tecnologie 4.0 a partire dai 2-3 milioni di euro. I bond sono misure compatibili con i benefici previsti dal Piano Industria 4.0 come il Superammortamento ed il Credito di Imposta su ricerca e sviluppo. La fonte di funding alternativo risiede in ragioni economico-strategiche. Oggi reperire finanza per una durata di 6/8 anni potrebbe non essere cosi agevole con gli Istituti di Credito e diversificare le fondi  di finanziamento è una priorità per le PMI italiane, legate ancora troppo al canale tradizionale. 

 

Links:

Maggiori dettagli nel Piano Nazionale Industria 4.0