26 marzo 2018
6 consigli per arrivare preparati ad un colloquio in Finint
La nostra mission: la persona giusta al posto giusto. Siamo sempre più consapevoli che l’inserimento di risorse dal valore aggiunto possa essere determinante per lo sviluppo del nostro business.
Un inserimento ben riuscito non fa solo sì che le persone si rivelino più motivate nei loro ruoli, ma anche che in gruppo lavorino più coese a beneficio del raggiungimento degli obiettivi assegnati.
Un compito non semplice per i nostri selezionatori, che ogni giorno analizzano decine di CV di candidati e li accolgono nella nostra sede per conoscerli meglio, alla ricerca del profilo migliore per la copertura delle posizioni aperte.
Ne abbiamo parlato con il Direttore Risorse Umane, Diego Frattarolo, chiedendogli quali consigli si sentirebbe di dare ai candidati per affrontare al meglio un colloquio.
1. Arrivare preparati sulle attività del Gruppo
“Non chiediamo ai candidati di conoscere nel dettaglio i numeri di bilancio o ogni singolo nostro business, ma almeno di conoscere per sommi capi la storia dell’azienda, qual è il suo core business e quali sono i suoi progetti più importanti. I siti web istituzionali, le nostre pagine Social ma anche una semplice ricerca in internet consentono a chiunque di conoscere quello che serve ed è sufficiente per presentarsi in modo adeguato. Ciò a beneficio stesso del candidato che può, forte proprio di queste informazioni, interagire meglio con i selezionatori durante il colloquio. Per nostra esperienza, possiamo affermare che un candidato preparato è solitamente un candidato che si rivela poi più motivato”.
2. Leggere attentamente la job description per la quale ci si è candidati
“Molte volte è sufficiente anche solo analizzare bene l’annuncio di lavoro per capire quali domande saranno poi rivolte in sede di colloquio. Analizzare bene la job consente al candidato stesso di poter pensare ad una lista di domande, curiosità, informazioni che si possono utilizzare durante il colloquio per renderlo più interattivo e, ancora una volta, migliorare l’interazione con i selezionatori. Consigliamo quindi di prepararsi una lista di domande e di porle senza timori: in questo modo si darà un’impressione positiva, interessata e di partecipazione”.
3. Non c’è mai una seconda occasione per fare una buona prima impressione
“I primi minuti di conoscenza potrebbero essere decisivi nella valutazione di un candidato, e ciò che maggiormente incide non è tanto quello che viene detto, bensì il modo in cui viene detto. Anche in questo caso è bene arrivare preparati e prestare attenzione al linguaggio del corpo, al tono della voce, al contatto visivo e alla postura”.
4. L’abito? Fa il monaco
“Strettamente legato al punto precedente, è bene tenere presente che nel mondo finanziario e bancario l’abito fa il monaco. Certamente guardiamo molto alla sostanza, alla preparazione del candidato, ma non per questo possiamo trascurare aspetti di forma che fanno parte integrante del nostro settore. È importante tenerlo presente. Presentarsi con una mise completamente fuori luogo, nella convinzione che si vada sempre bene così come si è in ogni circostanza, non va bene in realtà. Non chiediamo al candidato nulla di particolare ma sicuramente, fra abbigliamento casual e formale, consigliamo di optare per quello formale. Con una camicia e un pantalone dal taglio classico non si sbaglia mai”.
5. Impara a conoscerti
“Un CV coerente e una bella lettera di presentazione sono sempre la base ideale per ogni candidato. Tuttavia a volte capita che i contenuti del colloquio vadano in contrasto con ciò che si è letto: cambiano le motivazioni, le prospettive per il futuro. Il nostro consiglio, prima di ogni colloquio, è di ripassare il proprio CV e la lettera perché, se siamo arrivato al colloquio conoscitivo, c’è una ragione ben precisa ed è bene tenere a mente i propri punti di forza e di debolezza prima di iniziare: serviranno più di quanto si possa immaginare”.
6. Be positive!
“Abbiamo numerose storie di successo in questo senso e, anzi, la perseveranza ha spesso portato buoni successi. Periodicamente è bene inviare un aggiornamento del proprio CV. Nessuna azienda riesce, se non con un risponditore automatico, a dare un feedback ad ogni CV ricevuto. Un aggiornamento periodico, cordiale e interessato non darà mai fastidio e potrebbe arrivare proprio nel momento giusto, in cui l’attenzione dei selezionatori per il proprio profilo è più alta in ragione delle ricerche in corso. Dopo i colloqui, invece, consigliamo di non demotivarsi se non arriva la risposta sperata: spesso non è dovuta a una cattiva performance, ma ad altri molteplici fattori interni oppure esterni alla nostra realtà stessa; una realtà che è molto dinamica e con un numero molto alto e diversificato di business. E’ accaduto spesso: se un candidato, per diverse ragioni, non è stato immediatamente inserito, ciò non toglie che in futuro, magari per una posizione più idonea al candidato stesso, possa essere ricontattato e risultare la persona giusta, al posto giusto, nel momento giusto”.
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